Il Teatro dell’Oppresso

Cos’è il Teatro dell’Oppresso?

Il teatro dell’oppresso è un metodo sviluppato negli anni ‘60 da Augusto Boal (1931-2009), famoso teatrante e regista brasiliano.

Si tratta di un metodo ispirato dai concetti della pedagogia degli oppressi di Paulo Freire (1921 – 1997), per promuovere un cambiamento sociale e politico partendo dalle situazioni di oppressione che le persone vivono nella loro quotidianità.

Il periodo in cui è stato inventato il Teatro dell’Oppresso

In quel periodo in Brasile era al comando un governo militare autoritario che non tollerava alcuna critica.

Boal decise di utilizzare allora il teatro per dare voce agli oppressi e incoraggiarli nel combattere queste situazioni opprimenti nella loro vita, mostrando che il cambiamento del comportamento del singolo individuo è in grado di influenzare positivamente la società.

Il Teatro dell’Oppresso fuori dal Brasile

Per questa attività, Boal fu costretto a lasciare il Brasile, ma continuò a utilizzare e insegnare questo metodo in Sud America e in Europa, lavorando ed entrando in contatto con numerose persone interessate all’utilizzo del teatro come motore del cambiamento sociale.

Il metodo originale si è perciò trasformato, adattandosi di volta in volta al diverso contesto che si presentava, formandosi così numerose varianti.

Dagli anni ‘60 ad oggi si stima che questo metodo abbia raggiunto più di 100 paesi, venendo ritoccato e aggiustato di volta in volta.

Il metodo del Teatro dell’Oppresso

Il ricco arsenale di approcci e la completa libertà con la quale si può utilizzare questo metodo, permette di lavorare ai principianti e agli esperti in situazioni varie, davanti a diversi tipologie di pubblico, con livelli di impatto differenti.

In termini generali, l’obiettivo del Teatro dell’Oppresso è quello di fornire strumenti di riflessione e cambiamento personale, sociale e politico per tutti coloro che si trovino in situazioni di oppressione.

A seconda delle metodologie utilizzate questo può configurarsi come una forma di educazione popolare basata sulla comunità o come un mezzo per indagare la vita da parte delle persone coinvolte (gli spett-attori).

Lo scopo ultimo è di incoraggiare le persone alla cittadinanza attiva e a partecipare in modo incisivo alla vita politica e sociale: i cambiamenti socio-politici influenzano la vita di tutti e tutti possono cooperare al cambiamento della società.

Le caratteristiche del Teatro dell’Oppresso

Essendo un metodo molto diffuso e con numerosissime varianti, non è possibile dare dei criteri o tracciare delle definizioni di “Teatro dell’oppresso”, tuttavia alcune caratteristiche fondamentali vengono mantenute:

  • Interattività: il pubblico è chiamato a partecipare attivamente nel processo diventando “Spect-actor” (“Spett-Attore”);
  • affronta situazioni di oppressione prese dalla vita reale, in numerose forme;
  • ha l’obiettivo di portare avanti un cambiamento, spesso tramite l’empowerment del principale oppresso o delle persone a lui intorno.

Alcuni dei principali tipi di metodi inclusi sotto l’ombrello del Teatro dell’oppresso sono il Teatro Forum, il Teatro dell’Immagine, il Newspaper Theatre, il Teatro legislativo, il Teatro invisibile e il Rainbow of desire.

Duepunti in Norvegia: Teatro dell’Oppresso con il progetto Rehearsal for life