Un lettera per te da te: il futuro sostenibile nei nostri desideri e valori.

Brevi frammenti dall’assemblea.

Durante la nostra assemblea del 20 maggio 2024, abbiamo fatto un viaggio. Ci siamo spostati da una “isola” all’altra delle nostre attività, ci siamo resi conto che eravamo in un arcipelago e, nel mare che avvolge quelle terre, eravamo immersi proprio noi.


Al cuore del nostro agire comune lo sviluppo di comunità, con un unico grande motore: la cittadinanza attiva, la partecipazione.


Abbiamo visto cosa abbiamo fatto, e per ogni attività svolta abbiamo elencato: la lezione appresa, cosa andrebbe fatto, cosa posso fare io e le prospettive future.


È stato un dialogo interessante, fluido, al di là delle barriere linguistiche.


Le terre della salute mentale con il soffione, l’equipe psi, i nuovi progetti internazionali e locali che verranno svolti ci hanno mostrato un panorama variegato “in costruzione”.


E poi il dialogo con la comunità sorda: una visione certa di relazione tra culture. All’indomani di quella riunione, possiamo dire di aver raggiunto un obiettivo incredibile all’interno della campagna di crowdfunding “Mo me lo segno” : abbiamo raccolto 7000 euro e ne abbiamo ricevuti altrettanti dalla Fondazione.


Questa è una piccola- grande vittoria che è stata possible grazie al contributo di tutti.

Dopo quell’assemblea, ci portiamo dentro che abbiamo tanto da condividere. Abbiamo tante possibilità di relazione e di azione grazie al fare comune. L’energia, durante l’incontro, è stata tanta. 

Veniamo alle lettere del titolo: tutti hanno consegnato all’associazione una lettera con la propria visione del mondo e le tre cose che gli piacciono di più.

Ispirati da una frase di Baricco dal suo libro ” una certa idea di mondo”: “Mi son ricordato di una cosa che ho imparato dai vecchi: falli parlare di quello che veramente conoscono e amano, e capirai cosa pensano del mondo. Io di cose che conosco davvero, e amo senza smettere mai, ne ho due o tre. Una è i libri. Mi è venuta un giorno questa idea: che se solo mi fossi messo lì a parlare di loro, prendendone uno per volta, solo quelli belli, senza smettere per un po’, be’, ne sarebbe venuta fuori innanzitutto una certa idea di mondo. C’erano buone possibilità che fosse la mia.”

Se volete, scriveteci anche voi (tramite mail o dentro una classica busta che ci potete portare in Via dell’Agnolo 1/d). La custodiremo e la riapriremo tra un anno. E vediamo cosa siamo riusciti a fare con le nostre forze congiunte, se ci siamo avvicinati un pochino alla nostra visione di mondo. Sono sicura di sì.

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